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Il passato è immanente davanti agli occhi miei
Non uno scaffale polveroso di libreria
In cui cercare vecchie raccolte di immagini
E storie da raccontare per rinverdire il ricordo
Ma figure vive
Fantasmi della storia evocati dalle forme e i colori
Che d’improvviso squarciano i miei occhi.

Così in quel tratto di via scorgo

un lontano pomeriggio domenicale

Questa porta di legno scuro e antico cela

voci familiari ormai mute

Queste note suonano come il canto

di un amore morto da tempo

Quel glicine ha il profumo intenso

di una remota passeggiata solitaria

E nei tuoi occhi sono i mille

sguardi che hanno incrociato i miei

Lorenzo Pace

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