Da Tagli.me

A seguito della lettura di alcuni pezzi che toccano più o meno approfonditamente l’argomento del politicamente corretto (non da ultimo questo articolo di qualche tempo fa), come spesso capita nel mio cervello è partito un dibattito della durata di giorni e settimane, di quelli che Ballarò mi fa un baffo.

Risparmiando a chi sta fuori dal mio cranio tutti i passaggi intermedi, il risultato è stato la constatazione del fatto che si usa il politicamente corretto per imbellettare i problemi senza sapere come affrontarli. Per chi come me ha molto a cuore la causa della libertà individuale è piuttosto arduo scrivere con lucidità, imparzialità e distacco dell’argomento, ma è altrettanto difficile comprendere cosa spinge la società a difendere questa libertà nel modo sbagliato.

Quello che capita comunemente è il cercare di negare le differenze nel parlare quotidiano ma contemporaneamente tutelarle con la legge. Dovremmo fare l’esatto contrario: negare le differenze è come imporre che tutti fossimo fatti nello stesso modo. Vogliamo appiattirci ad un’unica cultura uniforme mondiale? L’assenza di varietà deprime l’animo umano.

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